Riportiamo uno dei primi documenti che parla del nostro Paese:
DIZIONARIO
GEOGRAFICO STORICO-STATISTICO-COMMERCIALE DEGLI STATI DI S.M. IL RE DI SARDEGNA
COMPILATO
PER CURA DEL PROFESSORE GOFFREDO CASALIS
DOTTORE
DI BELLE LETTERE […]
VOL.
V. Torino 1839 presso G. Maspero librajo
[pagina
362]
COMIGNAGO (Cominiacum ad Ticinum), com. nel mand. di
Borgoticino, prov. dioc. div. di Novara. Dipende dal senato di Casale, intend. prefett.
ipot. di Novara, insin. di Oleggio, posta di Borgoticino.
Giace sulla strada più breve
che da Sesto Calende mette a Borgomanero, ad un miglio dal Verbano, in amena
pianura. Lo circondano deliziosi colli fecondi di viti.
E’ distante due miglia
piemontesi così da Borgoticino, come da Arona, tre da Borgomanero, dieci da
Novara.
La sua positura è a
tramontana di Novara, a levante di Borgomanero, a libeccio di Arona.
Il territorio è bagnato dal
torrente Scolore, e più ancora da un rivo, le cui acque servono all’irrigazione
di molti prati, che sono ridenti di bellissima vegetazione. Lo Scolore si valica su due ponti, l’uno e
l’altro in pietra: il primo serve al
passaggio delle carrozze.
La grande strada del
Sempione vi corre alla distanza di un mezzo miglio circa.
Il ridente colle denominato
Pennino che ivi s’innalza, fu, son pochi anni, ridotto a vigneti e frutteti
dall’esimio dottor fisico Antonio Moro
di Venezia, coltivatore di miniere aurifere nella valle Anzasca, e il
principale fra i possidenti di questo comune. Da lui medesimo venne eretta sulla sommità del
colle Pennino una torre a guisa di specula o di osservatorio, da cui si vedono
agevolmente una gran parte del Verbano, un ampio spazio del regno
Lombardo-Veneto, e tutti i circonvicini borghi e villaggi.
I prodotti principali del
territorio consistono in vini eccellenti, di cui si fa dagli abitanti un
considerabil commercio.
Di qualche rilievo sono le
ricolte del grano e dei marzuoli. Vi abbonda la legna da costruzione e da
fuoco.
Si tengono molti majali e
numeroso pollame.
I terrazzani vendono per lo
più le loro derrate sui mercati di Arona e di Borgomanero.
[pagina
363]
Sonovi due chiese; la prima
dedicata a s. Giovanni Battista è di bella ed elegante costruttura: la uffizia il
parroco rettore: l’altra di antico disegno secondo il sistema gotico è sotto il
titolo dello Spirito Santo: la possiede
per una metà l’anzidetto dottore Antonio Moro assai benemerito di questo paese:
in essa chiesa celebra i divini misteri un cappellano provveduto di non lieve
stipendio che gliene danno i proprietari in virtù di regia apostolica instituzione.
La chiesa di s. Giovanni
Battista sorge sur un poggio non molto elevato che sovrasta all’abitato. Gli è attigua l’abitazione del parroco
rettore. Vi si ascende dalla pubblica piazza per una maestosa gradinata, la
quale essendo di granito ben lavorato, notevolmente spaziosa, e di settanta
gradini, dà un bel risalto a quel luogo.
Sur un altro piccolo poggio
che si erge dirimpetto a quello, vedesi un ampio edifizio, quivi
chiamato castello, posseduto ed abitato dall’antica e nobile famiglia Zaffira, patrizia della città di
Novara, la quale meritamente si onora di
aver prodotto uomini distinti, fra i quali si noverano alcuni vescovi.
Vi esiste un’opera pia che
sovviene ai bisogni degli indigenti del comune, e distribuisce doti a figlie
povere ed oneste. Cotale instituto di
beneficenza venne fondato dal benemerito rettore D. Giuseppe Maria De-Giorgi:
secondo la mente del fondatore ne amministrano le rendite il parroco, e i tre
primi uffiziali pro tempore della confraternita del SS.
Sacramento.
Nella pubblica scuola
s’insegnano gli elementi di lettura, scrittura, ed aritmetica.
Pesi e misure come nella
città di Novara.
Gli abitanti sono mezzanamente
robusti, e si distinguono per dolce indole e svegliatezza d’ingegno.
Cenni
storici. Nella Novaria
sacra del Bescapé si legge: Cominiacum
a M. Justino Cominio sic dictum videtur,
cujus inscriptio reperitur prope ecclesiam plebanam Suni. Di soli quattro
miglia è la distanza da Comignago alla chiesa parrocchiale di Suno, ove per
testimonianza di quell’egregio vescovo novarese si trovò l’iscrizione al famoso
romano M. Justino Cominio.
Da vestigie di grosse mura,
che vi esistono in alcuni siti, si deduce, che negli antichi tempi il paese era
munito di un baluardo di qualche rilievo.
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364]
Un’eccelsa torre vetusta è
annessa alla chiesa dello Spirito Santo, la quale nel medio evo servì di campanile,
e si pretende che nei tempi rimoti abbia servito di carcere. Su quella torre all’altezza di otto metri
nella parte di levante, vedesi su bianco marmo di figura triangolare
un’iscrizione, che qui riferiamo.
M .
C . C . L. XXXII.
INDICTIONE
. X.
DNS .
PREPOSIT.S
BODXVERTV
P . F
. O ) EDIO.-
FECIT
. FI
ERI .
HOC
OPVS.
Se si ponesse mente a
quest’epigrafe, non si potrebbe assegnare ad un’età remotissima quella torre;
ma gli è probabile, che l’epigrafe sia stata quivi posta molto tempo dopo la
costruzione di essa torre, cioè quando fu adattata ad uso di campanile, come si
può conghietturare dalle diverse qualità dei materiali.
Qui appunto esisteva nel
medio evo un monistero, di cui rimangono le vestigia, al quale spettava la
proprietà della maggior parte di questo territorio. Secondochè si scorge da manuscritti esistenti
nell’archivio parrocchiale, quel monistero fu abitato dai religiosi dell’ordine
degli umiliati, che si mantennero sino all’anno 1570, e quindi per gravi
ragioni furono aboliti dal sommo pontefice s. Pio V. Le cospicue rendite ne furono poi convertite
in abbazia, o commenda concistoriale, della quale vennero investiti in
progresso di tempo molti cardinali di santa Chiesa, e fra gli altri il Durini ed
il Borghesi.
Dai beni del soppresso
monistero ne fu per altro staccata una piccola parte, con cui si eresse la
parrocchiale prebenda, che soltanto al tempo di quella soppressione ebbe
cominciamento.
Sul declinare del secolo
XVIII furono dal governo alienati tutti i beni stabili dell’anzidetta commenda,
e sono essi di presente posseduti per una metà dal sopraccennato dottore Moro,
e per l’altra dai signori Alessandro Bono, Marco Cavallini e Carlo Scavini.
Popolazione 665.
Per leggere notizie storico - geografiche di Comignago consigliamo:
Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M il re di Sardegna Di Vittorio Angius Il libro è stato pubblicato da G. Maspero, 1839 - Originale disponibile presso la Harvard University - Digitalizzato il 17 ott 2007 da Google;
Atti della Società italiana di scienze naturali Di Società italiana di scienze naturali Il libro è stato pubblicato da La Società, 1861 - Originale disponibile presso la Harvard University - Digitalizzato il 29 feb 2008 da Google;
Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole Di Attilio Zuccagni-Orlandini Il libro è stato pubblicato da Editori, 1857 - Originale disponibile presso la la Biblioteca Pubblica Bavarese - Digitalizzato il 10 dic 2008 da Google
Mappa del catasto Teresiano (il link rimanda alla pagina 1
di 13)
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Mappa del catasto Rabbini (il link rimanda alla pagina 1 di
3)
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