A Buell, in Pennsylvania, il sogno americano prende la
ruggine accanto alle fabbriche chiuse e alle acciaierie dimesse. Il lavoro che
se ne va lascia dietro di sé una comunità in cui la fine del sogno di una
nazione si ripete, ogni giorno, nei sogni infranti dei suoi abitanti. Come
quelli di Isaac English: vent'anni, timido, insicuro, ha il cervello di un genio
ma il college rimane un sogno da quando la madre si è suicidata e lui, qualche
tempo dopo, ha tentato di imitarla. Sarebbe morto se non l'avesse salvato Billy
Poe. Billy, da parte sua, non è molto sveglio, ma in compenso è grande e grosso:
a scuola era un campione di football tanto da guadagnarsi una borsa di studio
per l'università. Andarsene avrebbe significato stare alla larga dai guai ma ad
abbandonare sua madre e la baracca in cui vivono non ce l'ha proprio fatta. Poi
un giorno, dopo anni passati ad accudire il padre invalido, Isaac decide di
scappare di casa e partire per la California. Appena fuori città si imbatte
nell'amico Billy e quando scoppia un temporale decidono di ripararsi in un
capannone abbandonato: l'incontro con tre senzatetto darà inizio a
un'imprevedibile catena di eventi che segneranno per sempre le vite di Isaac,
Billy e degli altri personaggi di cui Philipp Meyer ci racconta la storia e i
pensieri. Selezionato da "The New Yorker" tra i migliori venti scrittori sotto i
quaranta anni, Philipp Meyer è al suo primo romanzo del quale è in corso
l'adattamento cinematografico per la regia di Walter Salles.
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