Un fenomeno editoriale oltre che
spirituale: sulle presunte apparizioni mariane nel piccolo villaggio bosniaco
di Medjugorie le librerie italiane possono offrire una scelta di almeno una
sessantina di titoli, molti dei quali diventati subito best seller.
L'ultimo arrivato è "Medjugorje, il cammino del
cuore" (235 pagine, 17,50 Euro), scritto da Rino Cammilleri e pubblicato
da Mondadori a giugno.
Il volume verrà presentato - per iniziativa del COMUNE e della PARROCCHIA di Lesa - VENERDI' 7
SETTEMBRE alle ORE 21 presso la SALA CONSILIARE DI LESA in piazza IV
Novembre dallo stesso autore, residente da alcuni anni nel paese lacustre.
L'ingresso alla serata sarà libero e
gratuito.
Per INFORMAZIONI: 0322 76421 (Comune di Lesa), 0322 7360
(Parrocchia di Lesa).
Cosa spinge i fedeli a
intraprendere il viaggio verso una località così remota? Cosa li induce a
percorrere la dura salita del Podbrdo o quella ancora più ardua del Krizevac,
talvolta persino scalzi? E, al ritorno, cosa rimane loro del cammino spirituale
compiuto? "MEDJUGORIE, IL CAMMINO DEL CUORE"
racconta i due viaggi che l'autore ha compiuto verso il santuario mariano. Il
primo nel novembre 1990, prima che scoppiasse la guerra nella ex Jugoslavia, sull'onda
di una crisi esistenziale; il secondo vent’anni dopo, nel trentennale delle
apparizioni. Cosa è cambiato nel frattempo, sia in lui che al piccolo villaggio
della ex Jugoslavia e - più in generale - nel mondo? Il volume raccoglie
quindi, oltre all' esperienza e alle riflessioni dell'autore, anche gli esiti
misteriosi della Guerra Fredda - costellati di coincidenze “mariane”, la storia
dei veggenti e di ciò che accadde quel celebre 24 giugno 1981; il rimando ad
altre apparizioni mariane e alle profezie sulla fine dei tempi. Si intrecciano allora,
quasi per associazione di idee, tante storie: quella del papa slavo, di La
Salette, di Pellevoisin; le profezie avverate e quelle ancora da compiersi; la
serie dei papi di Malachia; i "segreti" di Fatima e quelli di
Medjugorje; gli interventi della Vergine in Ucraina e ad Amsterdam. Si dà
spazio infine ai testimonial e agli avvenimenti prodigiosi, ai miracoli.
L’autore confessa di non aver visto niente di tutto ciò, oltre alle sue
perplessità su un fenomeno che ancora la Chiesa non ha riconosciuto
ufficialmente. Ammette tuttavia che, se gli alberi si giudicano evangelicamente
dai frutti, allora Medjugorje è realmente qualcosa di straordinario, una "macchina
da conversione" che coinvolge milioni di persone.
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