TEATRO DEL
CHIOSTRO
Via F.lli Cervi
14
28921 VERBANIA
In ricordo di
monsignor Giuseppe Cacciami
Sabato 16 marzo
alle 20.30
Auditorium de
Il Chiostro – Famiglia Studenti
La Compagnia
Teatrale “La Diligenza”
mette in scena
“Processo a
Gesù”
di Diego
Fabbri,
con la regia di
Mariuccia Guizzetti
La rappresentazione è organizzata in
collaborazione con il Comitato Restauri Chiesa Santa
Marta Verbania e a
favore della costruzione dell’Orfanotrofio St.Damien in
Madagascar.
L’ingresso
è gratuito,
ma occorre
prenotare i posti al numero 0323-404077
La biblioteca
in considerazione dell’alto valore culturale della rappresentazione ritiene
opportuno proporlo ai propri iscritti che potranno far riferimento, per la
prenotazione obbligatoria e che dovrà essere effettuata nel più breve tempo possibile, al numero sopra indicato oppure scrivere a:
oppure
telefonare a:
0322.096778 (ORARI DI APERTURA BIBLIOTECA)
349.7413912
(anche per organizzare eventualmente il trasporto di coloro che non dispongono di autovettura).
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PROCESSO A GESU’
Pubblicato nel 1954 e rappresentato
l’anno successivo, il capolavoro di Diego Fabbri (1911-1980) è nato dal processo
“politico” che un gruppo di giuristi anglosassoni aveva fatto nel 1933 a
Gerusalemme e che si era concluso con l’assoluzione di Gesù. Da tale spunto
l’opera di Fabbri divenne un’indagine serrata e stimolante su una società che
aveva perso la speranza della salvezza, la fiducia nei propri valori,
soprattutto la fiducia nella condivisione e nell’amore, rifugiandosi
nell’individualismo e nell’edonismo.
Il dramma è diviso in due tempi con un
intermezzo. Una compagnia di attori ebrei mette in scena ogni sera un processo
alla persona di Gesù, girando i teatri del mondo e ponendo sotto il profilo
giuridico la storia del Messia, tentando di capire se ne è possibile
l’assoluzione o la condanna. I quattro attori che interpretano i giudici sono
Elia e la moglie Rebecca, più la figlia Sara, vedova di Daniele, e Davide.
“Dov’è oggi la verità?”
tuona Elia capo della compagnia, che
pone al pubblico la stessa domanda. I ruoli dei quattro procedono per
estrazione e cambiano ogni sera: Elia è il giudice, mentre gli altri difendono
Caifa, Pilato e Gesù stesso. Un quinto si occupa dell’accusa. Al rifiuto di
Sara di difendere Pilato, ruolo che tocca la sera della rappresentazione, dal
pubblico viene scelto un quinto giudice a coprire il posto vacante di Daniele.
Sara è oramai stufa di tale rappresentazione, ma il padre Elia sembra non darle
ascolto. Propone quindi di ascoltare altre figure storiche come testimoni: gli
attori impersonano Maria Maddalena, la Madonna, Giuseppe, Giuda e altri, che
piano piano spostano il piano del processo da un livello giuridico a quello più
strettamente umano. Durante l’intermezzo veniamo a scoprire che Sara è vedova a
causa di Davide, che consegnò Daniele, l’ex marito di lei, ai nazisti,
accusandolo di essere ebreo. La conclusione amara a cui si giunge è
“tutti lo misero a morte con
nascosto rammarico, ma con un sospiro di sollievo…”.
La conclusione è travolgente, anche se
forse un poco “scontata”, perché il vero pregio di quest’opera è nel suo
svolgimento dialettico e serrato
”…chi è – chi è – per voi Gesù di
Nazareth?…Perchè non lo gridate forte, dovunque e sempre, quel che avete detto
stasera? Tutti dovete gridarlo! Tutti! Perché altrimenti si ripete anche per
voi, quello che accadde per noi, allora. Di rinnegare…di condannare… di
crocifiggere Gesù. Io debbo ormai proclamare…alto…e al cospetto di tutti…che
certo Lui, Lui solo alimenta e sostiene da quel giorno tutte le speranze del
mondo! E lo proclamo innocente…e martire…e guida”.
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