Premio Bancarella 2011. Un giorno il mondo si
sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l'energia elettrica.
È pieno inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono
alle caviglie. Gli uomini si guardano l'un l'altro. E ora come faranno? La
stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia,
non c'è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città sono diventate un
deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei
locali. Rapidamente gli uomini capiscono che se vogliono arrivare alla fine di
quell'inverno di fame e paura, devono guardare indietro, tornare alla sapienza
dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la
natura per cogliere i suoi insegnamenti. Così, mentre un tempo duro e infame si
abbatte sul mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono
imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali, riconoscere le erbe che
nutrono e quelle che guariscono. Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli
uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro più giusto e
pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera. Ma il destino del
mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute dell'uomo... Mauro Corona ancora
una volta stupisce costruendo un romanzo imprevedibile. Un racconto che
spaventa, insegna ed emoziona, ma soprattutto lascia senza fiato per la sua
implacabile e accorata denuncia di un futuro che ci aspetta.
Caricato in data 05/gen/2011 da libreriefeltrinelli
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